Il bilancio del secondo Salone degli Spumanti di Lubiana

Second sparkling wine festival in Ljubljana

 

Dopo sette ore ad annusare e sorseggiare, osservare e assaggiare, il secondo Salone degli Spumanti, tenutosi a Lubiana lo scorso 13 febbraio, ha chiuso i battenti.

Il salone è stato un evento soddisfacente per tutte le parti coinvolte – organizzatori, espositori e visitatori – ed è facile prevedere che ci sarà una terza edizione.

Gli organizzatori possono ritenersi soddisfatti, poiché sono stati numerosi i visitatori giunti al Grand Hotel Union per assaggiare i vini spumanti di circa trenta produttori, a propria volta provenienti dalla Slovenia (i più) e dall’estero.

Un altro motivo per cui gli organizzatori possono brindare è che i visitatori sono sembrati apprezzare e godersi la fiera, sia perché il luogo in cui è stata organizzata permetteva di degustare i vini in relativa tranquillità, sia perché la qualità dei vini presentati dai produttori era mediamente alta.

Gli espositori ano beneficiato di un alto numero di visitatori interessati, molti dei quali hanno degustato con attenzione e competenza i vini, documentandosi sulle cantine, sulla loro ubicazione e la possibilità di visitarle.

L’organizzazione ha fornito ogni stand di secchielli e acqua per pulire i bicchieri e di un cestino di grissini, per lenire le budella; il personale dello staff ha continuamente rifornito i tavoli di secchielli puliti e cestini pieni, all’occorrenza, così che ogni stand era sempre perfettamente equipaggiato e i produttori non dovevano preoccuparsi di altro che non fosse versare e descrivere il proprio vino.

I visitatori hanno avuto l’opportunità di assaggiare e confrontare diversi vini spumanti, apprezzando più facilmente le differenti caratteristiche apportate da terroir, clima e, ovviamente, vitigni.
Come coloro che hanno già visitato la Slovenia sanno, gli Sloveni sono aperti, e i visitatori si sono sentiti molto coccolati, mentre veniva loro versato il vino e raccontata la sua storia.

Un aspetto interessante del Salone degli Spumanti è consistito nella possibilità di acquistare singole bottiglie di vino dai diversi produttori, il che ha risparmiato ai visitatori un ulteriore viaggio per visitare la cantina (particolarmente apprezzato specie nel caso dei viticultori francesi).

Era anche disponibile, in una sala adiacente, un accurato menu di assaggi gastronomici, che ha permesso ai visitatori di provare l’effetto dei vini sulle papille a seconda che venissero degustati da soli o in abbinamento alle diverse pietanze.

Visitors at Sparkling Wine Festival

 

Un buon numero di visitatori ha popolato il salone già dall’apertura, ed è cresciuto con il passare delle ore.

Sebbene ciò abbia reso sempre più difficile spostarsi fra le file di tavoli, l’atmosfera era, nel complesso, tranquilla, anche grazie alla musica live del trio acustico che si esibiva sul palco in fondo alla sala.

Diversamente che in altri festival del vino (in particolare quelli italiani), i visitatori erano più attenti ed educati, evidentemente perché si trovavano lì per assaggiare e confrontare i vini, per scoprire nuovi produttori di spumanti e scegliere quale portare a casa, anziché per bere il più possibile al solo costo del biglietto di ingresso.

Ciò non significa che non ci siano stati momenti di confusione; curiosamente, il pubblico più indisciplinato è sembrato essere quello raccolto al tavolo di un distributore, Lokatrade, forse perché offriva vini italiani e francesi.
In ogni caso, era sufficiente tenersi alla larga da quello stand per godere del clima complessivamente rilassato del salone.

Un pubblico apparentemente più esperto bazzicava i tavoli di alcuni produttori sloveni, come Emeran Reya, Colja e Semiška Penina, così come quello di un giovane produttore di vino francese, erede di una lunga tradizione nella produzione di Champagne: la cantina della famiglia Allouchery-Perseval.

In conclusione, il Salone degli Spumandi organizzato dalla Radomir Stojanovič s.p. si è confermato essere un appuntamento di qualità, imperdibile per coloro che vogliono approfondire la propria conoscenza degli spumanti sloveni (e non solo), in un ambiente che incoraggia a conoscere e conoscersi.

 

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